PEREGRINAÇÃO: NOS PASSOS DE EDITH STEIN

PEREGRINAÇÃO: NOS PASSOS DE EDITH STEIN

terça-feira, 30 de junho de 2009

Material enviado por nossa correspondente de Roma do site AIES

28/05/2008 16.53Convegno Edith Stein: formazione, percorsi e identita'by Segreteria

Il 16 Maggio c.m. presso l'Istituto Interreligioso "S. Fara" di Bari si è tenuto un Convegno Internazionale di Filosofia su Edith Stein dal titolo: Il percorso intellettuale di Edith Stein. Il Convegno è stato organizzato in collaborazione con la Facoltà Teologica Pugliese e con il Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche, con sede a Roma, affiliato al The World Phenomenology Institute (USA) e al Centro studi Edith Stein (sezione del C.I.R.F.).
Dopo i saluti di S. Ecc. Rev.ma Mons. Francesco Cacucci (Arcivescovo di Bari-Bitonto) e l'introduzione ai lavori del Prof. Mons. Salvatore Palese (Preside della Facoltà Teologica pugliese), nell'obiettivo di scandire lo sviluppo e l'evolversi del pensiero della filosofa e santa Edith Stein, il Convegno si è aperto con una relazione della Prof.ssa Angela Ales Bello, Ordinario di Storia della Filosofia contemporanea dell'Università Pontificia Lateranense nonché più grande interprete italiana del pensiero della filosofa. Scopo principale di tale intervento, oltre che quello di introdurre gli aspetti fondamentali del percorso filosofico di Edith Stein, è stato quello di fissare alcuni dei punti nodali della fenomenologia del suo Maestro Edmund Husserl, presenti nell'impianto generale delle sue opere. Da questa prospettiva ci si è riferiti alla questione della soggettività e dell'antropologia che ne deriva. La considerazione della spiritualità dell'essere creato ha condotto poi a trattare la questione dell'esperienza religiosa e del rapporto che essa mantiene con l'istanza propriamente filosofica. Da questa prospettiva, è emerso un nuovo modo di guardare alla storia della filosofia "con occhi nuovi", che comprende il processo conoscitivo alla luce di un disegno più grande alla cui consapevolezza soltanto la fede è, da ultimo, in grado di pervenire.
Il secondo intervento di Anna Maria Pezzella, Docente di Filosofia dell'Educazione presso l'Università Pontificia Lateranense e più importante traduttrice italiana delle opere della Stein, è stato incentrato sul confronto tra Husserl e Stein nei riguardi dell'antropologia. Muovendo dalla considerazione della differenza tra la posizione assunta da Husserl dopo la svolta trascendentale e la considerazione della persona della Stein, la Pezzella ha messo in luce una "concretezza" dell'Io della persona umana che, nella Stein, sembra allontanarsi definitivamente dal trascendentale husserliano. Nella parte più intima dell'anima, inoltre, Dio si manifesta conferendo all'anima una sua personale struttura che rende la persona unica e irripetibile. L'Io husserliano, per contro, si presenta come non reale e, in un certo qual modo, "privo di qualità". In tale senso, si è sostenuto, esso non può rendere conto di questa dimensione, che "giace in fondo all'anima". Per tali ragioni, fa notare la Pezzella, Husserl secondo la Stein "ha sganciato l'Io dalle sue radici".
La relazione seguente di Nicoletta Ghigi, Ricercatrice di Filosofia teoretica dell'Università di Perugia e studiosa del pensiero fenomenologico, è stato incentrato sul problema dell'essere e di come, nelle differenti opere della Stein, esso si sia venuto trasformando da una concezione propriamente fenomenologica ad una ontologico-metafisica. I vari momenti, quello dell'essere dell'altro, della motivazione come legge ontica, dell'essere comunitario appartengono alla prima formulazione di un essere che "si rivela nel mondo". L'essere che invece, oltre a rivelarsi nel mondo si rivela più peculiarmente "nello spirito", è contrassegnato da varie caratteristiche che si rendono presenti nell'essere della persona umana, angelica e divina. Nell'anima poi diviene possibile l'esperienza dell'incontro con Dio, fonte dell?essere ed Essere di per sé.
La mattina si è conclusa con l'interevento di Jacinta Turolo Garcia, già Rettora dell'Università del Sacro Cuore di Baurù, San Paolo (Brasile). La sua relazione ha focalizzato l'attenzione intorno al problema dell'identità femminile di Edith Stein ed ha messo in evidenza il percorso che ella ha compiuto, sia come filosofa che come donna e suora, nel cercare di portare in luce un'"antropologia duale" che sappia riconoscere l'identità femminile rispetto a quella maschile, conferendo ad essa la dignità che le spetta. In tale direzione si è parlato di un'"antropologia totale" che tiene conto dell'essere umano nei suoi differenti modi di manifestazione dell'essenza, che unisce entrambi i generi.
Gli incontri del pomeriggio hanno avuto inizio con la relazione di Francesco Alfieri, Docente di Antropologia ed Etica filosofica presso la Facoltà Teologica Pugliese, che ha posto in evidenza il problema dell'individuazione nel confronto tra la Stein e Duns Scoto e ha mostrato come, nella posizione della filosofa, vi sia una ripresa della concezione di Scoto piuttosto che di Tommaso. Se per quest'ultimo il principio di individuazione è la materia signata quantitate, per Scoto esso dovrebbe essere ricercato in un'entità positiva (Ord. II, d. 3 q. 2 n. 4). E questo, viene dimostrato, è presente anche nella visione steiniana, per la quale non si può dare l'individuazione senza la realtà ultima di una forma (anima). Rispetto all'"unicità della persona determinante" in Scoto e Stein, laddove l'anima è il luogo del riempimento, si rende così evidente la radice steiniana del principio di individuazione.
Allo stesso problema, ma da un'altra angolazione, sono rivolte le analisi dell'intervento seguente di Rosa Errico, studiosa di Edith Stein, che ha trattato la questione dell'individuazione nel confronto tra Tommaso e la Stein. Qui ella dimostra che l'espressione "materia signata quantitate" non è originariamente tomista e che, quindi, la questione se la materia sia in grado di dar luogo all'individualità deve essere ripensata alla luce di una nuova interpretazione di quel rapporto tra i due filosofi.
L'intervento successivo di Ida M. R. Rodriquez, Ricercatrice di Filosofia Teoretica di Bari, è stato rivolto ad un'originale questione che riguarda precisamente l?estetica musicale in Edith Stein. Partendo da una riconsiderazione di questa dimensione, presente nella Stein, ma mai posta in evidenza nel dovuto modo, la relazione si è incentrata sull'intenzione di riscoprire il senso che per la Stein ha avuto un'educazione alla musica e l'importanza che essa riveste all'interno della formazione della persona umana.
Dedicato alla questione della philosophia cordis è stato invece l?intervento di Marcello Acquaviva, Docente di Filosofia teoretica presso la Facoltà Teologica pugliese. Muovendo dalla Epistola Fides et Ratio si è mostrato come il riferimento alla Stein significasse in lei il tentativo di conciliare la sua posizione filosofica con la fede che progressivamente diveniva il senso della sua vita. In tal modo la filosofia e l'antropologia divengono una via per un accesso alla dimensione religiosa, "l'ascesa a Dio". L'ultima relazione di Luigi Orlando, Direttore dell'Istituto Teologico "S. Fara" di Bari, ha riguardato il percorso biblico dell'opera della Stein ed ha messo così in evidenza i luoghi testamentari presenti nel suo cammino filosofico. A tale scopo si è portato in luce il metodo regressivo in uso anche nella speculazione più propriamente religiosa e, in relazione a Paolo e Giovanni della Croce, si sono fatte rilevare le varie posizioni riguardo alla verità e alla persona.
Il Convegno si è concluso con la cerimonia della premiazione della Prof.ssa Angela Ales Bello per il suo importantissimo ed essenziale contributo allo studio della Stein, in merito alle sue numerosissime pubblicazioni, traduzioni e cure, a cui ha dedicato la sua intensa vita di filosofa e di interprete. Il premio "Edith Stein", consistito in una bellissima icona della santa, ha così contribuito a dare al Convegno la veste ufficiale di un riconoscimento importante da parte della comunità filosofica italiana non solo al meritevole lavoro di una filosofa che non sempre viene studiata nel modo dovuto come la Stein, ma ha anche a dare rilevo al lavoro di interpretazione e divulgazione del suo pensiero che la Prof.ssa Ales Bello ha contribuito a far nascere e crescere, dando luogo in tal modo ad una precisa scuola di pensiero, di cui gli interventi di questo Convegno internazionale sono la concreta espressione.
Prof.ssa Nicoletta Ghigi
Università degli Studi di Perugia

(Foto di gruppo per Relatori intervenuti al Convegno sul tema"Il percorso intellettuale di Edith Stein")

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